#NOBEL a #PUTIN della #MEDICINA e #COMUNICAZIONE Ha debellato l'ossessiva presenza solo di #INFOCOVID nei #media Non si fa che parlare di lui. Sostituendosi de fatto ovunque 24/7. I media parlano solo di disgrazie dimenticandosi di essere latori di una opera divugativa di valori a cui ambire, ispirarsi e formare. leggi l'articolo presente anche in: Facebook https://l.br.it/npm-fb Blog https://l.br.it/npm-blog Medium https://l.br.it/npm-me Seguimi nei social.bruschi.com o contatti.buschi.com Competenze frutto di esperienze in whois.bruschi.com
Post di Raimondo Bruschi
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Espongo qui alcune testimonianze scioccanti di un mondo crudele che ci circonda, spesso ignorato o minimizzato da chi si perde nelle illusioni di successo vendute da sedicenti esperti. "Mio padre, un anziano con ludopatia, è stato manipolato per acquistare un corso attraverso una vendita telefonica aggressiva. Nonostante le mie immediate richieste di rimborso, mi è stato tutto negato." "Sono un paziente oncologico con due figli; mia moglie ha perso il lavoro recentemente. Abbiamo raccolto 4000 euro, credendo alle testimonianze di persone simili a noi, per acquistare un e-commerce chiavi in mano. Un anno dopo, non abbiamo guadagnato neanche un centesimo." Ci sono casi di recupero di denaro speso inutilmente, come i 2000 euro di una signora che poi, disperata, ha cercato aiuto per investire nel mondo dell'e-commerce. Nonostante fosse una madre single e lavorasse in nero, le fu detto che con quella cifra era impossibile avviare un'attività. Due mesi dopo, è tornata, chiedendo aiuto dopo aver perso altri 1000 euro in un'altra truffa. E poi, il giovane disperato che implora di intercedere per recuperare i 5000 euro persi in un altro schema truffaldino. Ha allagato i social media di messaggi, promettendo una ricompensa di 500 euro per chi lo aiutasse. Un altro cerca di recuperare 1000 euro spesi per dei video su YouTube, inviando messaggi incessanti per ottenere risposte rapide. Vuole indietro i suoi soldi, punto e basta. Questo è quello può essere chiamato come "l'indotto della disperazione". Un fenomeno vasto e profondamente radicato, alimentato da domande irritanti e presuntuose come "Ma come fai a non dare soldi a uno così?", tipiche di chi si ritiene astuto. Il mercato della disperazione genera milioni di euro oggi. Individui senza scrupoli incassano fino a un milione al mese vendendo illusioni di "negozi automatici" a disperati di ogni tipo. Questi truffatori hanno perfezionato le loro tecniche di vendita, sfruttando la disperazione e stagnazione economica che affligge gli italiani da oltre due decenni. In Italia, il numero di persone in povertà è cresciuto enormemente nell'ultimo decennio. Siamo un paese segnato da crescenti disparità e da una significativa ignoranza finanziaria e imprenditoriale, un terreno fertile per questi predatori. Il primo comandamento per proteggere i risparmi è evitare bonifici a società con conti esteri. Al di là di questo, possiamo solo sperare. Non esistono "magie" né legali che possano fare miracoli. Tutto dipende dal "guru" di turno e dal suo interesse a mantenere la propria reputazione. Spunto tratto da https://lnkd.in/dt3JpgzR di Germano Milite essendo anche lo sforzo applicato ogni volta che, come Tutor dell' Ente Nazionale per il Microcredito, qualcuno mi chiedere di esaminare la sua proposta di essere finanziato per un presunto buon business che gli è stato proposto.
L'economia della disperazione che sta (ancora) arricchendo i fuffari
fuffapedia.com
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Quanti ne abbiamo visti cosi Emanuele Crescini nell'ecosistema delle startup https://lnkd.in/ds5fMXbP ne producono una serie di steriotipi. Forse il settore è diventato un filone da ironizzare. #startup alla frutta.
GialappaShow - Maicol Pirozzi Mindset Official
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Bella l'AI ma non a portata di tutti! Ma quanto mi costi? L'intelligenza artificiale è fantastica ma non è accessibile a tutti a causa del costo elevato dei processori grafici (GPU) necessari che ne governano la pesante elaborazione richiesta. E' andata cosi: Ho richiesto un preventivo per lo sviluppo di un progetto di onboarding web gestito con AI, in modo da renderlo più interattivo, adattivo e piacevole in termini di approccio: mi è stato risposto che non si può parlare di un costo inferiore a 1000 euro al mese. Non intendo offendere l'amico Antonio Baldassarra di Seeweb nel consultare e pubblicare la sua offerta (sempre pubblicita è) per valutare solo il costo dell'hosting (nel comprendere l'impatto economico del costo delle GPU necessarie a sovraintendere i processi per gestire AI in alternativa obbligata ai soliti multicore). Ma ho anche immediatamente tradotto che l'approccio all'IA aumenterà il divario tra chi può permetterselo e chi no, almeno nella fase iniziale d'introduzione della AI nei processi aziendali. (*) Deludendo l'economica sensazione che deriva dall'uso dei servizi di prompt chat offerti a 20 euro al mese dalle varie major come ChatGPT, Gemini di Google, e Copilot. (*) anche se leggo e mi consolo sperando, visto che per ogni acceleratore GPU H100 venduto, Nvidia sembra realizzare un notevole profitto, con dei margini che raggiungono il 1.000% dei costi di produzione: spende circa $3.320 per produrre un singolo modulo H100, il quale viene poi venduto ai clienti finali a un prezzo che varia da $25.000 a $30.000.
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Come posso esserti d'aiuto -> raimondo.bruschi.com - Tutor n. 754 dell'Ente Nazionale per il Microcredito #microcredito #finanziamento #progetto #attivita #lavoro #imprenditore #impresa
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Come posso esserti d'aiuto -> raimondo.bruschi.com - Tutor n. 754 dell'Ente Nazionale per il Microcredito #microcredito #finanziamento #progetto #attivita #lavoro #imprenditore #impresa
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La riflessione sugli impatti e pericoli dell'intelligenza artificiale mettono in luce aspetti cruciali della percezione pubblica e dell'innovazione tecnologica in generale. È indiscutibile che l'atteggiamento collettivo nei confronti del futuro e delle nuove tecnologie tenda spesso verso il catastrofismo, un fenomeno che può essere compreso, ma non per questo giustificato, come riflesso delle ansie e delle incertezze del nostro tempo. La sindrome dell'apocalisse rappresenta non solo una resistenza al cambiamento ma anche un mancato riconoscimento delle potenzialità che l'innovazione porta con sé. Il contesto europeo di ricezione dell'AI Act, sottolinea un approccio ponderato e misurato verso la regolamentazione dell'intelligenza artificiale, cercando di bilanciare le necessità di innovazione con quelle di sicurezza e etica. Questo equilibrio è essenziale per promuovere uno sviluppo tecnologico che sia sostenibile e benefico per la società nel suo complesso. Inoltre, la dicotomia tra opportunità e minaccia che ogni nuova tecnologia incarna riflette la profonda ambivalenza con cui l'umanità si approccia al progresso. È vero che le sfide sono molte, come la questione dell'occupazione e il rischio delle fake news, ma come evidenziato, queste non sono esclusivamente prodotte dall'avvento dell'IA, ma sono piuttosto problemi preesistenti che richiedono soluzioni innovative e creative. In questo contesto, piuttosto che cedere alla paura o al pessimismo, sarebbe più produttivo concentrarsi sulle potenzialità dell'intelligenza artificiale come forza motrice per il progresso in campi quali la cultura, la scienza, la società e l'economia. L'approccio dovrebbe essere quello di definire chiaramente i contorni di questa tecnologia, senza pregiudizi, promuovendo una comprensione informata e un dibattito aperto sulle sue applicazioni e implicazioni etiche. In conclusione, mentre è comprensibile che il cambiamento possa generare apprensione, è anche cruciale riconoscere e abbracciare le opportunità che l'intelligenza artificiale e altre innovazioni tecnologiche offrono. L'obiettivo dovrebbe essere quello di navigare il futuro con una visione equilibrata, guidata da una regolamentazione ponderata e da un impegno collettivo verso lo sviluppo di una tecnologia che rifletta i nostri valori più elevati e le nostre aspirazioni per una società migliore. #intelligenza #artificiale #inquisizione #regolamento #act #europa #pericoli #minacce #opportunità
NEPPURE L’INQUISIZIONE È RIUSCITA A FERMARE LA SCIENZA La sindrome dell’apocalisse: da un po’ di tempo presagire la catastrofe è diventata quasi una fonte di piacere collettivo. E a poche ore dell’AI Act (che peraltro, ricordo, va a normare “il meno possibile ma quanto necessario”, come affermato dal Commissario Interno e al Digitale Thierry Breton), qui in Italia siamo già in preda a incubi e previsioni nefaste. Peccato. Perché in Europa quel momento è stato quasi unanimemente definito “storico”. E per certi versi lo è stato davvero. Se non altro perché ratifica formalmente e universalmente il peso rivoluzionario dell’Intelligenza Artificiale. Che al momento è un orizzonte infinito per la cultura, per la scienza, per la società e per l’economia. I contorni? Forse varrebbe la pena disegnarli, prima di censurarli. Perché va ricordato che qualsiasi tecnologia è, per sua natura, amorale. Onde per cui starà all’uomo darle il volto dell’opportunità o quello della minaccia. E proporrei di farla finita con i primi luoghi comuni al riguardo. L’intelligenza artificiale creerà un esercito di disoccupati? Non credo. Al contrario rivoluzionerà verso l’alto il mondo del lavoro. Il pericolo delle fake news? Purtroppo è già una realtà da molto tempo. Prima e a prescindere dall’AI. Facciamocene (fatevene) una ragione! Ne ho parlato al TG1 Mattina
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L'Etica nell'Intelligenza Artificiale: Una Navigazione Sicura nell'Era dell'Informazione
Raimondo Bruschi su LinkedIn
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Una Navigazione Sicura nell'Era dell'Informazione Se un'intelligenza artificiale decide di prendere il volo con le sue idee, allora l'attendibilità diventa la regina della situazione. #eticanellia #sicurezzainformatica #FuturoDigitale
L'Etica nell'Intelligenza Artificiale
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Creare un influencer virtuale? Facile. Assumersi la responsabilità per le loro azioni? Ecco dove il dibattito si infiamma. Dalle zone grigie della legalità alla delicata questione dell'impatto sulla salute mentale dei più giovani, il dibattito è acceso. #influenzervirtuali #socialnetwork #responsabilità #farwestdigitale
I consumatori si domandano chi sia?
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